E' vero, verissimo ciò che dice, io sono il primo a dover fare il mea culpa.cyberc ha scritto:Secondo me dovremmo cominciare noi consumatori a cambiare un pò la mentalità, limitando gli acquisti nei paesi limitrofi a beneficio dell'economia oritana e liberandoci dai pregiudizi nei confronti di qualche commerciante o artigiano, provando di persona se un negozio è valido o meno e non per sentito dire.
Tante volte mi sono chiesto il perché di questa abitudine nostrana ad andare fuori.
Che fare? Non sarà certo questo intervento in un forum a far cambiare le abitudini.
Bisogna trovare soluzioni concrete e soluzioni possibili ci sono!
Non ci vuole nemmeno tanta inventiva per trovarle, basta uscire fuori e vedere cosa fanno in altre città.
La soluzione di base che propongo è abbastanza semplice.
Basterebbe creare delle card, da dare a tutti gli studenti delle scuole oritane e magari anche agli universitari oritani, offrendo uno sconto del 10%-15% sugli acquisti.
Poi abbinare un bel dépliant degli esercenti oritani convenzionati (negozi, bar, servizi, cinema ecc.) e i relativi sconti applicati.
Gli effetti si noterebbero. Lo so per esperienza, in ambito universitario queste iniziative sono molto apprezzate.
Avrebbe un duplice effetto, uno relativo alle vendite nell'immediato, l'altro a lungo termine. Chi cresce abituato ad acquistare ad Oria, verosimilmente sarà portato a farlo anche in seguito.
Inoltre, un'evoluzione un po' più complessa che si potrebbe abbinare alle card è un raccolta punti.
Ogni tot euro di acquisti un punto. Ogni tot punti un premio, nulla di troppo costoso, ma che basta a far sentire il cliente importante.
In questo modo si otterrebbero due cose fondamentali: conquistare e fidelizzare il cliente.
Voi che ne pensate?